Dicembre 2020

Sintomi da carenze di macronutrienti

I sintomi di carenza di macronutrienti sono vari e hanno gravità diversa a seconda di vari fattori correlati.

Ogni coltura ha una specifica suscettibilità alla mancanza o scarsità di uno o più nutrienti e gli effetti negativi, che non sempre sono immediatamente e facilmente visibili, hanno un sicuro effetto sulle vie metaboliche.

 

Azoto

I principali sintomi di carenza sono la mancata o stentata crescita di piante, foglie e frutti, ingiallimento e caduta delle foglie (i primi sintomi sono visibili sulle foglie più vecchie) e colorazione violacea dovuta all’accumulo di pigmenti come gli antociani.

I sintomi possono essere più gravi in ​​caso di ridotta presenza di materia organica nel suolo ed elevati residui di Carbonio (paglia) sul suolo.

Nella fisiologia vegetale, l’Azoto è essenziale per la sintesi di acidi nucleici, coenzimi, aminoacidi e proteine, clorofilla e ATP.

 

Fosforo

I principali sintomi di carenza sono la riduzione della radicazione e della fioritura, la produzione di foglie verdi‑scuro, l’arrossamento o l’ingiallimento dei margini fogliari e la necrosi delle foglie più vecchie, il ridotto accestimento dei cereali ed il potenziale di conservazione su varie colture ortofrutticole.

I sintomi possono essere più gravi in ​​caso di ridotta presenza materia organica nel suolo, terreno con condizioni estreme di pH (acidi o molto alcalini), bassa temperatura e umidità, alta concentrazione di Calcio.

Nella fisiologia vegetale, il Fosforo è fondamentale per il trasferimento dell’energia, nella sintesi di acidi nucleici e proteine ​​e in diversi componenti della membrana cellulare.

 

Potassio

I principali sintomi di carenza sono la clorosi a macchie e la necrosi (soprattutto nelle punte ed ai margini tra le vene e nelle foglie più vecchie), fusti deboli nei cereali e maturazione ridotta nei frutti.

I sintomi possono essere più gravi in ​​caso di forti piogge combinate con lisciviazione ed in suoli argillosi.

Nella fisiologia vegetale, il Potassio è coinvolto nell’attivazione di enzimi e coenzimi, nella sintesi proteica, nel funzionamento degli stomi e nel turgore potenziale.

 

È possibile attuare una serie di strategie agronomiche per gestire e superare queste carenze, che devono essere adattate in base alla coltura, al clima e ad una varietà di fattori esterni (tipologia di gestione agronomica, ecc.).